lunedì 14 settembre 2009

Crescono le disparità, 2 italiani su 3 si sentono poveri Presentato a Milano il Rapporto annuale della Coop. Basterebbe il 2% per riequilibrare.

La recessione ha colpito duramente l'economia italiana e nel pieno della crisi, spicca il comportamento degli italiani: più formiche che cicale. Sebbene i redditi reali delle famiglie (-0,4% sul 2008) siano calati nel primo semestre meno del Pil (-5,9%) i consumi sono diminuiti del - 2,6%.
Si consuma di meno, quindi, tagliando il superfluo e ricercando l'efficienza nella spesa (comprando se possibile in promozione). La maggior parte degli italiani pensa a un'uscita dalla crisi non breve (oltre il 57% ne intravede l'epilogo non prima di un paio di anni), per più di un italiano su 3 il risparmio resterà anche nel prossimo futuro una priorità, mentre nel Paese crescono le disuguaglianze.



Il 66% degli italiani si sente povero

Il 66% si sente povero e un quinto fa fatica fare la spesa alimentare e a pagare le cure mediche, ma d'altra parte poco meno della metà della ricchezza finanziaria del nostro Paese si concentra nelle mani di un 10% di italiani.
Sono queste alcune delle conclusioni del Rapporto Coop 2009 “Consumi e distribuzione” presentato oggi a Milano.
Il Rapporto è stato redatto dall'Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di ref. (Ricerche per l'Economia e la Finanza) e contributi originali di Nielsen, Iri-Infoscan e Demos.
Secondo Coop “In questo frangente di crisi noi abbiamo fatto la nostra parte, mettendoci a fianco dei consumatori e penalizzando anche la nostra redditività commerciale.


Una strategia per ridurre le distanze sociali

Se è vero che il consumatore italiano dimostra di imparare a convivere con la crisi, è altrettanto vero che dalla crisi si deve uscire con una strategia che punti a attenuare le distanze sociali presenti nel Paese (ricchi vs poveri, nord vd sud, uomini vs donne, giovani vs anziani).
A questo proposito basti dire che per fare superare la soglia di povertà alle famiglie più povere basterebbe meno del 2% del reddito del 10% di italiani più ricchi. E questo oltre a far migliorare le condizioni di vita di ben 8 milioni di persone avrebbe un effetto positivo di quasi 4 miliardi di euro di maggiori consumi. Impatti allo stesso modo significativi si potrebbero ottenere se si riequilibrasse il mercato del lavoro a favore dei giovani e delle donne.
Infine, secondo il Rapporto di Coop, “Strumento indispensabile per generare benefici effetti sui consumi è la ripresa delle liberalizzazioni”.

Da il Savagente del 12-09-2009

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